“INCOSTITUZIONALE LA LEGGE SULL’ORGANIZZAZIONE DELLA RETE OSPEDALIERA MOLISANA”

La Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionale la legge regionale del Molise sulle Linee Guida dell’Organizzazione della rete ospedaliera e di emergenza. Un risultato in qualche modo del tutto prevedibile, visto che la legge dettava una normativa in un settore, come quello della sanità, commissariato dal Governo Centrale. Comunque la legge fu approvata nel giugno 2022, con 11 voti favorevoli e 7 astenuti, su proposta di Iorio, Calenda e Romagnuolo. Mirava a garantire il rispetto del principio costituzionale sancito dall’art. 32 della Costituzione concernente il diritto alla salute in una regione come il Molise in cui, negli ultimi anni, l’organizzazione sanitaria è stata profondamente modificata e la rete ospedaliera è stata stravolta con la chiusura o il ridimensionamento di Presidi, Unità Operative e Servizi. Circostanze che hanno determinato, di fatto, l’impossibilità di adottare percorsi assistenziali che garantiscano ai molisani il trattamento adeguato, tempestivo ed efficace sia delle patologie ordinarie che di quelle tempo-dipendenti. In particolare, il provvedimento dettava le linee guida che, sulla base della struttura orografica del territorio regionale, intendevano garantire il diritto alla salute attraverso quattro pilastri principali:
il Presidio Ospedaliero di Campobasso è individuato quale DEA di II Livello, integrato con Gemelli S.p.A., per la garanzia di un adeguato e tempestivo trattamento delle patologie ordinarie e tempo-dipendenti (centro Hub regionale) nel suo perimetro sarebbero state ripristinate tutte le UU.OO. soppresse e/o ridimensionate compresa neurochirurgia, infine, per quanto concerne il DM 70/2025 lo stesso P.O. “Cardarelli” veniva indicato quale Centro regionale di Alta Specializzazione. I Presidii Ospedalieri di Isernia e Termoli venivano individuati quali centri spoke (presidi ospedalieri territoriali); il Presidio Ospedaliero di Agnone veniva individuato quale presidio di zona disagiata; gli stabilimenti di Venafro e Larino (collegati ai P.O. di Isernia e Termoli) erano individuati quali centri di primo soccorso, medicina per lungodegenza e riabilitazione ospedaliera, e Case della Salute.

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