Dopo un lungo iter giudiziario, durato ben cinque anni, il giudice Colesanti, del tribunale di Isernia ha assolto, perché il fatto non costituisce reato, due imputati di diffamazione a mezzo stampa: il geometra Massimo D’Andrea e l’ex consigliera comunale Giovanna Capasso, entrambi di Venafro, difesi dall’avvocato Gianluca Giammatteo. La querela per diffamazione contro i due era stata presentata dall’assessore all’urbanistica Marina Perna, che si riteneva ingiustamente colpita da alcuni commenti su Facebook, sotto un post in cui si parlava dei suoi programmi politico amministrativi per il futuro di Venafro. L’avvocato della Perna era Nicandro Biasiello. E proprio quest’ultimo, dopo la sentenza, ha detto che: “L’assoluzione è arrivata perché il fatto non è stato giudicato come reato, ma ciò non toglie che il fatto ci sia stato realmente. Dopo aver letto la sentenza, che sarà pubblicata entro novanta giorni, ci riserviamo la facoltà di fare appello”. Il processo è durato anni, nella migliore tradizione della giustizia italiana, con il Pm che alla fine ha chiesto l’assoluzione e con un dibattito molto vivace, che ha visto in aula addirittura la testimonianza di una dirigente della Regione, chiamata a parlare del Prg venafrano. Insomma, la storia di sicuro non finisce qui ed è la storia della polemica infinita sul Piano Regolatore di Venafro, di cui – secondo alcune tesi – esisterebbero due versioni diverse tra loro, una alla Regione e l’altra al Comune. Tesi sempre respinte come infondate dall’amministrazione comunale, che ribadisce come la versione sia unica e chi si ostina a dire il contrario non sia bene informato. E i commenti ‘’incriminati’’ sotto il post di Facebook alludevano indirettamente proprio a questa duplice interpretazione del Piano Regolatore. Una storia, quella delle versioni contrastanti, che ora sarebbe finita addirittura in Prefettura, chiamata a far luce sulla vicenda. Ma su questo punto l’avvocato Biasiello è deciso: “Non esistono due versioni, ma solo un grande equivoco. Su alcune aree del Prg c’è un vincolo della Sovrintendenza, che è arrivato in un secondo momento. Quel vincolo è stato recepito dal Comune, la Regione sembra non averlo ancora fatto”. Quando l’arcano sarà svelato, sulle due o sull’unica versione del Prg, si potranno anche finalmente tirare le somme e capire realmente se a Venafro si possa costruire o meno sulle aree dove finora è stato apposto il divieto di edificazione.
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