OMICIDIO TODOROV, PRIMA UDIENZA IN CORTE D’ASSISE: LA DIFESA VALUTA IL RITO ABBREVIATO

Il 19 giugno saranno ascoltati i testimoni della polizia giudiziaria, mentre a luglio toccherà ai consulenti tecnici della Procura, tra cui il medico legale

Si è aperto oggi, presso la Corte d’Assise di Campobasso, il processo contro Ennio Amorfino, custode accusato dell’omicidio del bracciante bulgaro Rayko Todorov, ucciso a bastonate nei campi di Santa Croce di Magliano lo scorso febbraio. Il caso ha riacceso l’attenzione sulla vulnerabilità dei lavoratori stranieri in agricoltura.

Durante l’udienza preliminare è stato fissato il calendario processuale: il 19 giugno saranno ascoltati i testimoni della polizia giudiziaria, mentre a luglio toccherà ai consulenti tecnici della Procura, tra cui il medico legale. La sua relazione sarà cruciale per chiarire le dinamiche dell’omicidio.

La possibilità di rito abbreviato per l’imputato non è ancora stata decisa: la Corte attenderà gli sviluppi dibattimentali. Punto centrale del dibattimento è il movente: secondo l’accusa, Todorov sarebbe stato ucciso perché testimone inaspettato di un tentativo di furto. La difesa contesta che si tratti di un “futile motivo”, sostenendo che, se confermato il furto, il movente sarebbe diverso e rilevante per la qualificazione del reato.

Anche la parte civile, che rappresenta il fratello della vittima, mantiene un atteggiamento prudente in attesa delle testimonianze. Il primo momento di confronto tra le parti sarà appunto il 19 giugno, data in cui potrebbero emergere elementi decisivi per rito e aggravanti.

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