Campobasso. Riceviamo e pubblichiamo la lettera dell’avvocato e consigliere comunale, Aldo De Benedittis.
“Sono stato per cinque giorni sospeso tra la vita e la morte. Questo mi hanno raccontato familiari e medici quando mi hanno risvegliato. Mai avrei immaginato di dover sentire e raccontare di essere stato in rianimazione, in coma farmacologico, attaccato ad una pluralità di cavi e con tubi di ogni spessore nei vasi sanguigni e nella bocca. Se ci penso, un brivido mi corre su tutta la schiena.
Purtroppo, ho contratto, in maniera del tutto asintomatica, una bruttissima polmonite: silente e veemente allo stesso tempo. La vita, però, come nei film a lieto fine, è rimasta attaccata a me.
Non è stato solo merito del mio fisico che nonostante la complessità della patologia ha retto: ci sono stati due fattori che oggi, giorno del mio compleanno, mi permettono di stare con la mia famiglia e, soprattutto, con i miei adorati nipoti.
Il primo colpo di fortuna è rappresentato dal fatto che la sindrome respiratoria acuta che mi ha attaccato è arrivata nel momento in cui ero già in ospedale, presso il quale sono arrivato grazie alla prontezza dei miei figli, di mia moglie e del 118: in questo modo, infatti, il personale ha subito provveduto a fornirmi l’ossigeno necessario.
Ma il colpo di fortuna più importante senza il quale poteva non esserci il primo è rappresentato dal personale sanitario e parasanitario dell’Ospedale Cardarelli.
È grazie ai medici che hanno proceduto con scrupolo e professionalità se oggi posso stare qui a raccontare.
Spesso si parla con un’accezione negativa della nostra sanità pubblica: oggi, invece, per me è necessario mettere una medaglia sul petto di tutto il personale: dal personale del Pronto Soccorso che mi ha preso in carico, tra cui i Dottori Moio e Campo, passando per il reparto di rianimazione guidato dall’eccellente Dott. Cuzzone, fino al reparto di Cardiologia, diretto dalla Dott.ssa Colavita, e al reparto di Malattie Infettive, guidato dalla bravissima Dott.ssa Prozzo. La gratitudine da parte mia nei loro confronti e nei confronti di chi lavora con loro non sarà mai abbastanza.
Colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro, amici e conoscenti, che con un messaggio sul telefono, a me o ai miei familiari o sui social, hanno testimoniato il loro affetto e la loro vicinanza.
Siete stati in tanti e la cosa mi ha commosso particolarmente; la rilevanza mediatica che ha assunto questa vicenda meritava una dichiarazione da parte mia.
Un ringraziamento devo farlo a tutta la classe politica, a tutti i livelli, che giornalmente contattava i miei familiari per avere notizie sul mio stato di salute; particolarmente sentito è, poi, il mio ringraziamento verso il Comune di Campobasso, al Sindaco per tutti gli amministratori, che pubblicamente ha inteso stare vicino a me e alla mia famiglia in quelle ore buie.
Ciò che ora desidero di più è di poter tornare nel più breve tempo possibile al mio lavoro e ad onorare il mandato elettorale, per dare voce a coloro che voce non hanno e per contribuire allo sviluppo della nostra città.
Ora, nell’augurare a tutti un felice e sereno Natale, che possa, altresì, essere, per ognuno, foriero di un nuovo anno ricco di soddisfazioni, mi preme sottolineare che il personale medico e paramedico della nostra sanità pubblica è un patrimonio che non va disperso. Per questo, posso dire che, ove ve ne fosse bisogno, io sarò sempre pronto e disponibile all’ascolto e al dialogo con tutti gli attori del settore”.
