SENZATETTO A ISERNIA, CASTRATARO: “IL COMUNE HA INDIVIDUATO SOLUZIONI PER CONSENTIRGLI DI VIVERE IN CONDIZIONI DIGNITOSE”

"Da parte nostra e di tutte le autorità preposte, c’è la massima disponibilità a farsi carico, attraverso gli strumenti che abbiamo a disposizione, di questo genere di situazione, con sincerità e trasparenza"

“Le porte del Comune non sono mai state sbarrate, né per il signore in questione, né per le tantissime altre persone e famiglie in difficoltà e in emergenza abitativa. Lo dimostra il fatto che in più occasioni, ho incontrato e parlato personalmente  e poi con il sostegno dei servizi sociali, la persona interessata, alla quale è stato offerto tutto il sostegno possibile mediante l’attivazione delle misure che la vigente normativa consente di attivare in casi come questo. Il Comune di Isernia, attraverso i Servizi dell’Ambito Sociale, ha individuato una serie di soluzioni che avrebbero consentito al signore in questione, di vivere in condizioni dignitose e decorose. Soluzioni che sono state dallo stesso rifiutate.

Non nego, pertanto, di essere sorpreso dalle dichiarazioni del diretto interessato circa un presunta indifferenza da parte di Istituzioni che, quotidianamente, lavorano al fianco e a sostegno delle persone in difficoltà. Vanno, infatti, in questa direzione, le tante azioni messe in campo dall’Amministrazione comunale in materia di emergenza abitativa. In primis l’approvazione di un apposito Regolamento comunale che mira a dotarsi degli strumenti idonei a gestire le numerose situazioni di criticità esistenti sul territorio. Al contempo, sono in corso tre appalti per la riqualificazione di immobili comunali da destinare ad alloggi per famiglie e persone in difficoltà. Un percorso che stiamo affrontando proprio per rispondere all’emergenza abitativa.

Da parte nostra e di tutte le autorità preposte, c’è la massima disponibilità a farsi carico, attraverso gli strumenti che abbiamo a disposizione, di questo genere di situazione, con sincerità e trasparenza. Le stesse che ci aspettiamo dai diretti interessati e da chi racconta le loro storie”.

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